Ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo!
Il vangelo di questa seconda domenica del tempo ordinario è propria del vangelo di Giovanni. Ritroviamo in questa pagina l’espressione che i fedeli ripetono in ogni eucaristia prima di accostarsi alla Comunione: Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.
Cosa significa? Cosa è questo peccato del mondo? Non parla nè di espiare, nè di tanti peccati, ma di un peccato, causa e fonte di tutti gli altri. Penso che questo peccato che Gesù desidera togliere dal mondo, tanto da essere disposto da lasciarsi uccidere pur di riuscirci, è la non conoscenza del vero volto di Dio e ogni cattiva idea che l’uomo si è fatto di Lui, tanto da allontanarsene.
Ora ci domandiamo se anche in noi vi è questa immagine di Gesù come agnello. L’agnello è mite e non aggredisce, chissà noi nei momenti di tensione e di rabbia come reagiamo; l’agnello è umile, chissà se noi lo siamo o se invece spesso pecchiamo di orgoglio; l’agnello va incontro alla morte certo che il Padre non lo lascia solo. Certo, la strada che Gesù ci invita a percorrere non è facile, ma sicuramente ne vale la pena data la posta in gioco.
Ma l’opera più grande di Giovanni Battista, secondo me, è stata quella di rivelare la presenza di Gesù, e di questo abbiamo bisogno urgente anche oggi. Egli infatti per ben tre volte ripete IO NON LO CONOSCEVO. Comunque lo attende, anche se non lo conosce. Questo è un servizio molto importante perchè anche oggi Gesù è presente vicino a me e non sempre me ne rendo conto. Poter vedere e riconoscere Gesù presente nella mia vita è un grande aiuto. Ecco perchè chi riesce a vederlo e a farlo vedere a chi ne ha bisogno, fa un opera grande sia di aiuto che di evangelizzazione. ( D’Adam Emilia )