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Le COLLABORAZIONI PASTORALI

La nuova struttura diocesana parrocchiale.

Il Sinodo Diocesano è terminato da oltre un anno. Il vescovo Claudio ha consegnato alla Diocesi una lettera post sinodale, in cui ha raccolto e sintetizzato i vari temi che il Sinodo ha esaminato. Ora cominciamo a vedere i primi frutti di questa grande riflessione sinodale che abbiamo condiviso in questi ultimi anni.

Si parte da una realtà che che il vescovo Claudio ha voluto chiamare con il nome di COLLABORAZIONI PASTORALI. In pratica l’intera Diocesi di Padova è stata suddivisa in oltre 50 Collaborazioni Pastorali, dove le Parrocchie sono raccolte per vicinanza ed affinità territoriale o altre elementi ritenuti importanti ai fini pastorali.

Quindi non esistono più i precedenti Vicariati ma queste Collaborazioni Pastorali. Di fatto per ciò che riguarda il nostro territorio, il nostro vicariato di Caltrano è diventato una Collaborazione Pastorale. Il nome spetterà al prossimo Coordinamento trovarlo. Quindi le 11 Parrocchie del nostro Vicariato sono diventate una Collaborazione Pastorale.

Per chiarire i Vicariati in Diocesi di Padova esistono ancora. Sono stati ridotti numericamente e saranno delle grandi zone pastorali. Ad esempio il nostro Vicariato comprenderà i precedenti vicariati di Asiago, Caltrano, Lusiana e Thiene. La finalità però del Vicariato riguarderà soprattutto i sacerdoti e la loro formazione.

Torniamo alla Collaborazione Pastorale che ci riguarda da vicino. Il vescovo Claudio ai nn. 48-52 della Lettera post sinodale si esprime così in alcuni passaggi. 1. Mi sembra che il termine Collaborazione Pastorale esprima da una parte l’unicità di ogni parrocchia e dall’altra promuova l’ineludibile valore della comunione e condivisione tra parrocchie vicine. 2. Questa nuova suddivisione riguarderà tutta intera la Diocesi per cui nessuna parrocchia si penserà da sola, staccata dalle altre come se potesse bastare a se stessa. 3. La Collaborazione Pastorale si collega poi ai ministeri battesimali su cui saremo impegnati il prossimo anno, in maniera tale da dare vivacità ad ogni parrocchia, anche la più piccola, promuovendo gli ambiti essenziali della vita cristiana, quali l’annuncio, la liturgia e la carità. 4. Individuo per le Collaborazioni Pastorali l’assunzione di uno stile condiviso, dove trovi sede la formazione unitaria degli operatori pastorali. Vale il principio di sussidiarietà: promuovendo la singola parrocchia le Collaborazioni Pastorali intervengono per sostenere l’azioni pastorale in una feconda circolarità. 5. Le collaborazioni pastorali avranno un Coordinamento formato dai parroci e dai vicepresidenti dei vari Consigli Pastorali il cui compito sarà quello di coordinare l’azione pastorale di modo che sia sostenibile, garantendo un lavoro di condivisione tra le varie Parrocchie.

Questa le indicazioni del nostro vescovo Claudio. Nella serata di giovedì 05 giugno il nuovo Coordinamento della nostra Collaborazione si troverà per muovere i primi passi.

E’ chiaro che non ci troviamo solo di fronte ad un puro e semplice cambio di nome!!! Il rischio è quello di aver creato una scatola vuota, senza contenuti, se non si avviano processi di cambiamento che spingano le parrocchie davvero a collaborare a costruire una pastorale unitaria. Se non sarà così ci penserà il tempo che stiamo vivendo ad imporci le sue regole legate alla nostra storia … E’ una bella sfida da vivere con grande Speranza !!!