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Commento al Vangelo di Domenica 06 luglio 2025 – XIV Tempo Ordinario

Li inviò a due a due dicendo loro che il Regno di Dio è vicino

Ad una prima lettura questo vangelo mi è parso complesso invece è tanto ricco di spunti. Siamo nei mesi più carenti di presenze nelle nostre messe, la fede sembra assopirsi nel periodo estivo ed è interessante che questo Vangelo invece ci venga riproposto proprio ora.

E’ una pagina che parla di evangelizzazione. Gesù manda 72 discepoli a trasmettere quanto hanno imparato dalle sue parole. Non capendo bene perchè proprio 72 erano i discepoli ho ricercato il significato di questo numero: 72 nella tradizione ebraica rappresentava tutte le nazioni, quindi significa che Gesù manda i suoi discepoli in ogni parte del mondo. I discepoli del nostro tempo non sono solo i preti o consacrati ma ogni persona battezzata, dallo studente alla casalinga, dal professionista all’operaio, dal giovane all’anziano … proprio tutti !

Gesù riporta che la messe è molta ma gli operai sono pochi ed è importante pregare il Signore perchè mandi operai nella sua messe, nell’opera di evangelizzazione. Ecco l’importanza della preghiera affinchè tutti si sentano chiamati alla testimonianza del vangelo di Cristo. Da diverso tempo si parla di carenza di preti nelle parrocchie ma a mio giudizio è ancora un argomento sentito come lontano anche da chi la Chiesa la frequenta, abituati come siamo ad avere comunque la disponibilità dei parroci vissuti a volte come ” dispensatori ” di un servizio solo nel momento del bisogno.

Il laico invece è chiamato ad essere presente, per come può, per quello che è capace di fare e dare in ogni contesto della sua vita, anche nella parrocchia. ” Li inviò a due a due ” dice il Vangelo, che non significa 1+1 ma l’insieme di due persone, una piccola comunità: non dobbiamo sentirci soli. Nella pagina del Vangelo si parla anche di essenzialità e coraggio e poi di pace: pace è una parola che abbatte muri, che porta al perdono, all’ascolto e alla fiducia. Questo vangelo ci chiede anche di non disperderci ma di restare concentrati nella nostra missione, di sentirci parte della Chiesa, certamente non perfetta, fatta di peccatori ma anche di persone gioiose che condivideranno un giorno la gloria dei cieli. ( Lucia Z. )