Vai al contenuto
Home » Articoli » Commento al Vangelo di Domenica 17 settembre 2023 – XXIV Tempo Ordinario

Commento al Vangelo di Domenica 17 settembre 2023 – XXIV Tempo Ordinario

Quante volte dovrò perdonare al mio fratello?

Penso alla mia giornata, che oggi ho vissuto con fatica. Non sempre è facile accettare la quotidianità nelle relazioni quando ti puoi sentire offeso e vorresti reagire con la stessa moneta. Come mi ha detto una persona, a cui voglio molto bene, dalle relazioni non si può sfuggire, diventerebbe troppo ” semplice ” in questo modo.

La vita nel quotidiano in mezzo alle persone ci porta inconsapevolmente a volte a difendere noi stessi anche attraverso l’attacco e come mi diceva un utente del centro diurno dove lavoro: è un istinto di autoconservazione.

Collego questi due pensieri al Padre Nostro che recitiamo ogni giorno invocando Dio perchè rimetta a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori … Nel passo del Vangelo di oggi viene ripresa questa verità, difficile a volte da digerire, tanto grande da mettere in pratica. Perdono, una parola complicata, a volte oltre l’umana ragione soprattutto quando il male da perdonare è troppo grande per le nostre umane capacità. Come può ad esempio una madre perdonare chi le ha ucciso un figlio ?

Pietro chiede quante volte si deve perdonare un fratello che hi ha arrecato del male, sta cercando e crede che ci sia un limite al perdono in modo da potersi sentire a posto con la proprio coscienza. La risposta di Gesù spiazza: non fino a sette ma fino a settanta volte sette, un infinità di volte. E’ come il perdono del re della parabola di fronte ad un suddito che gli deve saldare un debito, rappresentazione di Dio che perdona con compassione ogni nostra colpa. Ci sono una infinità di situazioni anche nella nostra vita dove ci viene difficile non provare rancore, non perdonare ma anzi ” attaccarsi ad un orecchio ” un torto subito. Eppure Dio ci chiama ad essere misericordiosi come lo è lui.

Penso alle situazioni di persone di grande fede che riescono a convivere ogni giorno all’interno delle carceri fra chi ha commesso colpe di ogni tipo, dove ” buttare la chiave ” sarebbe la cosa più normale da fare. Ma vicino alla giustizia c’è la redenzione e può esserci il perdono. Il perdono è dono ed è la vocazione di ogni cristiano dice don Davide Banzato che ha visto di persona molte di queste situazioni, il perdono è anche un cammino, spesso doloroso. Durante le mie ferie ho avuto l’occasione di sostare di fronte alla tomba del Beato don Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia. Si dice che prima di morire abbia sorriso di fronte ai suoi carnefici, un sorriso talmente profondo da scuotere al coscienza del suo assassino permettendogli di uscire dal mondo di criminalità per riscoprire la luce del perdono ( Lucia Zenari )