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Commento al Vangelo di Domenica 15 ottobre – XXVIII Tempo Ordinario

Dio ci invita ad una festa senza fine per la nostra felicità

E’ dall’inizio della sua storia sulla terra che l’uomo si chiede quale sia il senso della sua vita, da dove venga e dove vada la vita.

Gesù risponde a tutte queste domande in un attimo, con pochissime parole, chiare e inequivocabili. La vita dell’uomo è un invito a festa da parte di Dio a ogni uomo. Gesù rivela che la vita è gioia, l’uomo stesso è fatto della gioia di Dio ed è fatto per la gioia, per la felicità, ed è invitato alla vita da Dio per vivere una felicità senza fine. Quello che poi l’uomo ha fatto della vita, sotto la pressione dell’inganno, è tutta un altra storia.

L’uomo ha trasformato la vita che Dio gli ha dato in peso, preoccupazione, ansia, solitudine, paura, sofferenza, tristezza e morte.

Sotto la pressione della forza del male, l’uomo ha trasformato la vita che Dio gli ha donato in qualcosa che l’uomo stesso non apprezza più, non desidera più: la vita è diventata un invito divino cui l’uomo non vuole più rispondere. Il testo scrive: Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.

L’uomo ha trasformato la vita he Dio gli ha donato in un groviglio di leggi, doveri, impegni morali tali che l’uomo vive la sua vita intera come un affare da svolgere, senza conoscere gioia e felicità, una vita piena solo di impegni competizione, avidità e invidia.

Addirittura aggressività, questi giorni parlano chiaramente. Purtroppo la nostra umanità è più protesa ad insultare e a uccidere piuttosto che accogliere la Parola di Gesù. Il testo dice: Amico come mai sei entrato senza l’abito nuziale? L’abito nuziale rappresenta proprio la gioia.

E dunque se hai perso la gioia fai di tutto per ritrovarla. Ebbene le braccia spalancate di Dio sono il posto migliore dove ritrovarla. ( Dorianna )