Vai al contenuto
Home » Articoli » Commento al Vangelo di Domenica 10 marzo 2024 – IV Domenica di Quaresima

Commento al Vangelo di Domenica 10 marzo 2024 – IV Domenica di Quaresima

Come Mosè innalzò il serpente nel deserto così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo

Il vangelo che ci viene proposto in questa quarta domenica di quaresima è il dialogo finale che Gesù fa con Nicodemo nel loro incontro notturno. Nicodemo era un personaggio influente nel Sinedrio, affascinato da Gesù va da Lui per capire se quanto compie viene da Dio.

Vedo in Nicodemo due tipologie di persone ancora presenti nella vita della Chiesa. Assomiglia a chi vive ancora ancorato nelle proprie certezze, che pensa di essere sempre in regola ma anche chi si avvicina alla fede incuriosito, con prudenza, di notte, per paura del giudizio degli altri. Dopo il loro lungo colloquio Gesù arriva a questa conclusione: solo Lui può parlare correttamente di Dio, perchè Lui e il Padre sono una cosa sola. Non abbiamo più bisogno di chiederci come è fatto Dio perchè egli ha scelto di mandare il suo Figlio Unigenito a raccontarlo e a salvare tutti gli uomini, perchè chi crede abbia la vita nell’Eterno.

Gesù viene da Dio non perchè compie dei segni ma perchè ha una conoscenza assoluta di Dio. E la prova suprema di quel che dice è l’innalzamento sulla croce.

Infatti Dio ha scelto per amore la strada della croce. La croce è la dimostrazione dell’amore senza limiti di Gesù. Attraverso la croce egli ci indica la strada della salvezza: ” Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici “. La croce dunque è la più grande rivelazione dell’amore di Gesù, ma anche dell’amore del Padre, che accetta che il Figlio sia innalzato sulla croce: ” Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perchè chiunque crede in Lui abbia la vita eterna “. E Gesù aggiunge: ” Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchè il mondo sia salvato per mezzo di lui ” Ciò significa che Dio non condanna nessuno, Dio non scaccia nessuno: è l’uomo che si condanna, è l’uomo che fugge l’amore di DIo, è l’uomo che volta le spalle, è l’uomo che si allontana da Dio.

Ebbene in questo tempo di quaresima scopriamo il significato della croce affinchè possiamo vivere nella luce. Prendiamo esempio dai santi, uomini della luce, i quali hanno testimoniato l’amore di Dio nell’umiltà, nella carità, nel perdono. ( Emilia )