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Commento al Vangelo di Domenica 14 aprile – IV Domenica di Pasqua

Il sono il Buon Pastore, il buon Pastore dà la vita per le pecore.

Non è stato semplice stendere qualche riga di riflessione, per questa pagina del vangelo che a volte sfugge all’ascolto più profondo.

L’essere pastore delle pecore è solo di Gesù. E’ questione di Amore, di dono totale. Noi cerchiamo di stare con il pastore, di attingere da Lui, ma non siamo Lui. Dare la vita per le pecore fino alla morte e alla morte di croce, in piena coscienza e volontà, è solo del Pastore.

Allo stesso modo però questo è un segno che ci mostra la Via. Solo l’amore fatto dono, di tempo offerto, di attenzione, di cura, di rinuncia, può salvare. Ma il mondo non ha conosciuto il Padre e non vuole conoscere il Figlio. Noi stessi siamo immersi nel mondo e non può essere diversamente. Ci impegniamo a donarci, ma spesso ci chiediamo se ne vale la pena e ci lasciamo prendere dalla sfiducia e dalla voglia di abbandonare tutto.

Domani una nostra amica si consacra al Signore. E’ un modo di dare testimonianza che crede fino in fondo all’Amore che non dà un ritorno, e che il suo Amore basta. E’ la storia dei sacerdoti e dei consacrati in genere. Non è facile, oggi, in un mondo che offre ogni benessere, seguire il Signore diventa un atto di grande coraggio. Per lei la nostra preghiera. Ma anche il nostro grazie perchè la conosco, posso dire davvero che i suoi occhi sono immersi di luce, e che attraverso lei, i sacerdoti e tante persone come loro, anche sposate in verità, anche se non perfetti, posso assaporare il piacere di stare con Gesù, buon pastore. ( Maria Pia Lorenzi )