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La più conosciuta fontana di Caltrano regala da secoli ottima e abbondante acqua sorgiva non solo ai residenti ma anche ai tanti viaggiatori, soprattutto sulle due ruote, che non possono fare a meno di una sosta in questo incantevole e fresco angolo dove il tempo sembra si sia fermato.
L’acqua che sgorga poche decine di metri a monte della fontana, nella val Mala, fuoriesce da un seicentesco mascherone rappresentante il volto di un giovane, per riversarsi in una magnifica vasca semicircolare in pietra sostenuta da una colonnina centrale ed a cui si accede da due sempre scalini in pietra.
A destra della fontana un lungo abbeveratoio in cemento (ma originariamente in pietra) per l’alimentazione degli animali, ma che serviva anche come comoda vasca per attingere l’acqua per scopi agricoli.
La fontana ha visto generazioni e generazioni di caltranesi, soprattutto donne, con i secchi attaccati al “bigolo” (un legno piegato ad arco con due ganci alle estremità) approvvigionarsi del prezioso alimento.
Ma di qui è passata anche la grande storia. Si sono sicuramente abbeverati nelle vasche delle Tre Fontane i soldati ed i cavalli di Napoleone, i muli dei nostri alpini che dovevano raggiungere il fronte, i tanti e tanti fanti transitati per raggiungere l’altopiano.
A nessuno è stato negato il refrigerio di questa limpida e preziosa acqua.
Il toponimo fa comprendere l’esistenza di una terza fontana probabilmente collocata a sinistra di quella principale, demolita per far posto alla latteria sociale, oggi prestigiosa sede del gruppo alpini.
L’acqua della fontana, dopo aver alimentato il vicino abbeveratoio, si avvia verso il lavatoio situato lungo la strada che porta nel centro del paese.